
Ho cercato e incontrato il coaching nel 2009 con la volontà di supportare le persone che devono e vogliono affrontare dei cambiamenti, lavorativi e non, sicuramente migliorativi!
Credo profondamente nel coaching come strumento di scoperta e di crescita.
Potrei sintetizzare la mia missione nel coaching con l’immagine di una torcia che illumina il percorso, squisitamente individuale, di fioritura delle persone, anche quando ciò che ci serve è ancora nascosto, inconsapevole o poco visibile.
Il coaching è per me un processo di cambiamento che ti pone continuamente di fronte alla scelta di usare o ignorare ciò che emerge sul “come funzioni” in relazione ai sistemi di cui fai parte e nella direzione di tuoi obiettivi specifici.
Il mio stile di coaching è empatico, accogliente e pragmatico. Lavoro con i miei clienti sui valori e sulle credenze (specie se autosabotanti), esplorando insieme il loro “perché” e aiutandoli a superare le resistenze per fare spazio a nuove possibilità di azione. Per questo credo che sia fondamentale coinvolgere non solo la dimensione cognitiva, ma anche quella emotiva per costruire piccoli passi che portano a cambiamenti concreti e duraturi.
Credo che per cambiare servano coraggio, allenamento e perseveranza.
Come dice Daisaku Ikeda, uno dei miei maestri di vita:
«Ogni piccolo atto di coraggio conta. L’importante è fare un altro passo».
Quindi ti saluto con una domanda, aperta, come si fa nel coaching:
“Quale è quella cosa che senti di non voler o poter più rimandare?”