Mentoring e Supervisione nel Coaching: principali differenze

Mentoring e Supervisione giocano un ruolo cruciale nello sviluppo professionale di un coach. Cosa li differenzia e quali sono i vantaggi distintivi delle due pratiche?

Supervisione nel Coaching:

La supervisione del coaching è un’opportunità imperdibile per ogni coach desideroso di crescere e migliorarsi costantemente. È un processo collaborativo di apprendimento che mira a sviluppare le capacità del coach attraverso un dialogo riflessivo. Uno dei principali obiettivi della supervisione è creare un ambiente sicuro in cui il coach può esplorare i propri successi e fallimenti nel lavoro con i clienti/coachee.

Gli elementi che rendono la supervisione preziosa sono:

  • Aumento della consapevolezza di sé: Attraverso la supervisione, i coach hanno l’opportunità di esplorare le proprie reazioni, motivazioni e atteggiamenti nei confronti del coaching, generando maggiore consapevolezza di sé. (Fondamentale per un coaching efficace)
  • Maggiore fiducia: il sostegno e il feedback forniti durante la supervisione su come affrontare sfide e incertezze, contribuisce a sviluppare una maggiore fiducia nelle proprie capacità.
  • Maggiore obiettività: la supervisione di un terzo consente al coach di ottenere una prospettiva esterna e obiettiva sul proprio lavoro, evitando così il rischio di cadere in schemi mentali limitanti o bias inconsapevoli.
  • Maggior senso di appartenenza: La supervisione del coaching offre un luogo in cui i coach possono sentirsi accolti e compresi, fondamentale per la crescita e il benessere professionale.
  • Minor senso di isolamento: Il coaching può essere un’attività solitaria. La supervisione offre un’opportunità cruciale per connettersi con altri professionisti del settore, riducendo il senso di isolamento.
  • Maggiore intraprendenza: Con il supporto della supervisione, i coach sono più inclini a sperimentare, esplorare nuove tecniche e affrontare sfide che altrimenti potrebbero sembrare insormontabili.

E’ importante scegliere il supervisore in base al “feeling” che si sente con la persona ma anche in base a competenze che dovrebbe possedere, come empatia, abilità nell’ascolto attivo, capacità di dare feedback costruttivi e di crescita, oltre a una competenza relazionale nel costruire e mantenere rapporti positivi e collaborativi con i coach, creando un ambiente sicuro e stimolante per l’apprendimento e lo sviluppo professionale.

Il Supervisore deve saper agire con professionalità e integrità, rispettando la privacy e la riservatezza dei clienti e aderendo a standard etici elevati, avere una visione sistemica per comprendere il contesto più ampio in cui il coach opera, inclusi i fattori organizzativi, culturali e sociali che possono influenzare il processo di coaching, dev’ essere in grado di adattare il proprio approccio alle esigenze e alle caratteristiche specifiche del coach e delle situazioni di coaching.

Mentor coaching:

Mentre la supervisione si concentra principalmente sullo sviluppo del coach come essere, il mentoring è un processo più orientato alle competenze, ai diversi approcci di coaching e alle capacità tecniche.
Nel mentoring, un coach più esperto offre supporto, guida e consigli su competenze, modelli di coaching, pattern ricorrenti (ad es. nel linguaggio usato dal coach, sulle tecniche usate per domandare, nelle competenze dimostrate).
Il mentor coach offre supporto e il suo feedback puntuale per conseguire un dato livello di maestria e costruire capacità nelle competenze chiave. Lo fa attraverso il materiale di sessione osservato e indica i miglioramenti da sviluppare circa i principi guida (è quindi necessario disporre della sessione di coaching condotta -audio e script).
La scelta di un Mentor Coach è importante per la propria crescita professionale di un coach, dovrà avere una profonda conoscenza dell’uso delle competenze ICF, dev’essere in grado di trasmettere le proprie conoscenze e competenze in modo chiaro e efficace al coach in formazione, aiutandolo a sviluppare le proprie capacità, capace di fornire feedback costruttivi e mirati al coach in formazione, aiutandolo a riflettere sulle proprie pratiche e a identificare aree di miglioramento.

Mentre la supervisione nel coaching è un processo collaborativo che – attraverso una pratica riflessiva mira a migliorare le capacità del coach, il mentoring è più orientato al supporto individuale e alle competenze tecniche del professionista.

Entrambi preziosi per lo sviluppo e la crescita del coach, contribuiscono a sviluppare coach più competenti, sicuri e consapevoli.

Scegliere quale percorso seguire dipende dalle esigenze e dalle aspirazioni professionali di ciascun coach.