29 Gen Coach come allenatori di competenze socio emotive
A chi di voi non è mai capitato di dubitare delle risorse o delle possibilità di successo di un coachee, o di un collaboratore, appena conosciuto?
Eh già, può succedere che la sospensione del giudizio abbia delle falle, che la costruzione dei presupposti relazionali di fiducia scricchioli davanti al risveglio, magari non del tutto consapevole, dei pattern o dei bias del coach. A volte succede in un giorno in cui il nostro coaching mindset è stato messo a dura prova da alcune situazioni sfidanti o perché il nostro coachee ci suscita emozioni che non siamo sempre abilissimi a navigare, noi stessi in primis.
Ebbene, può accadere e questo non ci rende coach meno bravi, ne ci deve impedire di abbracciare le nostre imperfezioni, che ci caratterizzano e ci permettono, se osservate, di crescere umanamente e professionalmente. Quando avvertiamo che ci troviamo in una situazione potenzialmente non favorevole alla relazione di coaching, proviamo a fare un check della nostra prospettiva: quali sono i nostri sentimenti e pensieri riguardo alla persona che abbiamo davanti e ai suoi sentimenti? Pensiamo abbia torto a sentirsi così? Che sia debole o inadeguata? Che sia capace di cambiare?
Il “trucco segreto” in momenti come questo è ricordare che ogni persona è piena di risorse, ben oltre i dubbi temporanei del coach e, forse, ben oltre la capacità del coachee di riconoscere le proprie risorse. Il nostro compito è aprirci alla meraviglia della scoperta assieme al cliente, affiancandolo come un alleato che cammina al suo fianco nel suo unico e personalissimo viaggio. Solo riappropriandomi del più funzionale coaching mindset potrò essere di supporto, non solo nel lanciare stimoli affinché prenda coscienza di tutto ciò che possiede e mi restituisce, ma di cui non è pienamente consapevole, nell’aiutarlo a sfruttare queste risorse, competenze e talenti al fine di trovare le sue soluzioni.
Allenare le mia agilità emotiva di coach, mi permette di essere un allenatore migliore delle competenze socio emotive del coachee: non siamo qui per scegliere i nostri sentimenti preferiti, ma per aiutare i clienti a trovare la propria saggezza in qualsiasi cosa stiano vivendo e provando. Quando convalidiamo i loro sentimenti, non dobbiamo essere d’accordo con le loro conclusioni, ma solo riconoscerne e affermarne il valore, affinché si aprano davanti a loro nuove prospettive.
Evocare la saggezza del coachee significa stimolare i suoi muscoli socio-emotivi attraverso domande potenti e mirate, sia all’esplorazione, sia alla gestione delle emozioni e dei pensieri ad esse associate: se questi sentimenti sono qui per aiutarti, qual è l’aiuto che stanno cercando di offrirti? Se la loro spiacevolezza ti indica che c’è qualcosa che non desideri, che cosa va cambiato? Quale sarà il tuo prossimo passo in quella direzione? Quale altra emozione ti spingerà nella direzione più giusta per te? Quale altra, infine, ti aiuterà a perseverare, a rivalutare periodicamente se ti stai avvicinando al tuo obiettivo, come avevi previsto?
E allora, buon allenamento, a voi e alle persone che supportate!
A cura di:
Ilaria Iseppato